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Incidente ai “Blue Angels”

Incidente ai “Blue Angels”

Il 2 giugno 2016, nel corso delle prove del “Great Tennessee Air Show” un pilota del team acrobatico “Blue Angels” perdeva il controllo del suo velivolo non riuscendo a recuperare l’uscita da una manovra nella quale era entrato troppo basso e a velocità eccessiva.

L’indagine condotta a tempo di record dalla Navy ha attribuito la causa a un errore del pilota, il Marine Capt. Jeff Kuss, che perdeva la vita nell’impatto dopo aver tardivamente tentato di eiettarsi.

Il pilota, con oltre 1.700 ore di volo, aveva una notevole esperienza e aveva effettuato numerose missioni operative in Aghanistan.

Secondo quanto contenuto nel report l’incidente è stato causato da un errore del pilota subito dopo il decollo, nel corso della prima manovra normalmente prevista; il display tipo, infatti, è aperto dal decollo della formazione di 5 velivoli, mentre il n. 6 decolla e rimane basso accelerando per poi iniziare una salita ripida (High Performance Climb – HPC) al termine della quale il pilota effettua una virata “Split S” (aereo messo in volo rovescio e quindi un mezzo looping per rientrare in linea di volo a bassa quota in direzione opposta a quella del decollo), la prima manovra dello show.

Per effettuare la manovra l’Hornet deve volare a una velocità compresa tra 125 e 135 kts a un’altezza non inferiore a 3500 ft agl.

L’indagine ha stabilito che il pilota aveva una velocità di 184 kts con i postbruciatori ancora inseriti (necessari per la salita ripida) quando ha inziato la Split S a una quota di 3.196 ft agl, inferiore alla quota minima ammessa.

In sostanza il pilota si è trovato all’ingresso della manovra troppo basso e soprattutto troppo veloce.

Nel momento esatto dell’entrata in rovescio il pilota avrebbe dovuto controllare i parametri di velocità e altezza sul display HUD, ridurre le manette (AB off) e avvertire via radio della manovra iniziata.

Il pilota in effetti ha effettuato la chiamata radio, ma senza disinserire i postbruciatori per cui il suo Hornet è sceso verso terra a velocità elevatissima.

Il velivolo Hornet era in perfette condizioni di efficienza ed era stato controllato prima del volo. Le condizioni meteo erano favorevoli e, nonostante una copertura alta, non costituivano un problema per il display.

Il report evidenzia anche un comportamento anomalo del pilota che potrebbe essere indice di “fatica”: prima del volo non aveva firmato la scheda del velivolo, come tutti i piloti fanno normalmente, e prima del decollo non aveva acceso il trasponder, nonostante fosse stato assegnato un codice per il volo.

Gli altri piloti hanno notato questo comportamento definendolo “anomalo” in quanto il pilota era particolarmente meticoloso.

Il report è stato completato il 25 agosto 2016 con una serie di raccomandazioni di sicurezza, la principale delle quali è la proposta di rivedere la manovra iniziale del n. 6 (Low Transition/High Performance Climb/Split S) con parametri più prudenziali, o di eliminarla dal programma.

Già nel 2004 si era verificato un incidente analogo a carico del n. 6 nel corso della stessa manovra

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