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L’EDITORIALE DI GIUGNO – APERTURA MENTALE E CULTURA AL SERVIZIO DEI PILOTI? MAGARI…

L’EDITORIALE DI GIUGNO – APERTURA MENTALE E CULTURA AL SERVIZIO DEI PILOTI? MAGARI…

Un paio di mesi fa Giovanni, un lettore che ci segue da tempo, mi scrive a proposito dell’attestato di aeromodellista: “…sto leggendo il numero di dicembre e mi hanno fatto sorridere le vostre parole: “insomma, apertura mentale e cultura al servizio dei piloti”. Di certo, il vostro articolo sortirà l’effetto da voi anticipato, ossia diametralmente opposto. Ora viene proprio spontaneo chiedersi: ma coloro che dovrebbero aiutare gli appassionati e tutti quanti operano nel settore del volo, come possono farlo se non riescono a vedere oltre la punta del proprio naso? Ma da chi e da quali istituzioni vengono assegnate le cariche alle persone che le ricoprono?”.

Cominciamo da questo ultimo punto. Il settore del volo sportivo e per passione è regolato dall’Aero Club d’Italia direttamente come ente centrale per quanto riguarda il VDS, e gestito tramite una nutrita serie di Aero Club federati per le altre attività di volo.

Chi elegge le persone che poi decidono come e quando si debba e si possa volare? Direi che si eleggono da soli, grazie a un sistema che sembra fatto apposta perché nulla possa cambiare.

Siamo in periodo di elezioni, e mentre scrivo questo editoriale l’architetto Leoni, ancora presidente di AeCI e ancora al suo posto nonostante la condanna in primo grado a tre anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e una multa pesantissima, e nonostante il parere dell’Autorità Anticorruzione che ha chiaramente detto che deve essere sospeso “per tutelare l’onorabilità del CONI”, sta raccogliendo firme per la sua candidatura, perché è chiaro che si ripresenta, nonostante se stesso.

D’altronde lo eleggono i presidenti degli Aero Club riuniti in Assemblea, e se va bene alla maggioranza di loro vuol dire che se lo meritano.

Il problema è che non ce lo meritiamo noi. Il direttore generale? Ho ricevuto mail e telefonate da militari irritati per quanto ho scritto, salvo poi concordare con me che sì, alcuni militari in pensione che vengono sistemati in AeCI forse tanta competenza specifica non l’hanno, almeno a giudicare dalle decisioni folli che prendono e dalle topiche colossali sotto cui mettono la loro firma.

Non ho nulla contro i militari (in servizio o in pensione), anzi, molti di loro sono miei carissimi amici, consiglieri e compagni di volo, ma continuo a non capire perché il DG di AeCI debba per forza essere chiunque, purché militare ex AM.

Vorrei che fosse semplicemente una persona capace, un bravo manager e uno che sa di cosa sta andando a occuparsi. Se poi, incidentalmente, è anche un militare tanto meglio così.

Come cambiare questo stato di cose? L’unica via possibile è quella di un commissariamento di AeCI, con la nomina di un commissario capace che prepari uno Statuto rinnovato e adatto ai tempi attuali che, come scrivevo lo scorso mese, sono cambiati, anche se non tutti se ne sono resi conto.

Uno Statuto che riveda in primis la figura del presidente, e che sani una volta per tutte le tante anomalie e incongruenze dell’attuale Statuto, messo a punto, guarda un po’, proprio da Giuseppe Leoni in qualità di Commissario Straordinario dell’ente dal 2010 al 2013 (tutti ricordate l’azzeramento delle Federazioni e l’accentramento bulgaro di ogni potere nelle mani del presidente).

Ma per arrivare a un commissariamento è necessaria una decisione politica che ancora non sembra arrivare, quasi che di AeCI non importi nulla a nessuno (e probabilmente è così).

In questi giorni si sta tentando di tutto per incidere su questa situazione paradossale e ci potrebbero essere sorprese dell’ultimora.

E per l’ennesima volta confermo che tutto sommato Leoni mi sta “simpatico”, anche nella goffaggine delle sue ultime azioni, inclusa la convocazione di un’assemblea straordinaria che non si è potuta tenere per mancanza del numero legale, e una proposta di modifica dello Statuto secondo la quale possono essere eletti anche coloro che sono sottoposti a provvedimenti disciplinari, come lui (giuro, è vero!).

Non ho nulla contro di lui personalmente, ma non posso accettare che un presidente “impresentabile” a giudizio del magistrato Raffaele Cantone, capo dell’Autorità Anticorruzione, continui a sedere su una specie di trono che si è fatto su misura e a rappresentare i piloti e gli sportivi dell’aria (pulita).

Ma lasciamo Leoni ai suoi problemi giudiziari e disciplinari, per tornare a parlare di aria pulita: avete fra le mani un numero ricchissimo di notizie, articoli e servizi, con una grossa novità: esce con una settimana di anticipo rispetto al solito e d’ora in poi VFR Aviation sarà sempre in edicola a fine mese per ottimizzare sia la distribuzione che, soprattutto, la consegna dei numeri inviati agli abbonati per posta. Un altro piccolo passo per venire incontro ai nostri lettori.

Rodolfo Biancorosso – direttore@vfraviation.it

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