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L’editoriale di Gennaio 2019

L’editoriale di Gennaio 2019

Con te, viaggerò

Primavera del 2013, arrivo a Capua per una visita in Tecnam e per provare un P2002 Sierra, e al ricevimento mi dicono che “il Prof” mi aspetta nel suo ufficio e che ci devo andare subito. Lo vedo nel corridoio che mi viene incontro e, senza neanche salutarci, mi prende per un braccio con un modo svelto e familiare e mi porta subito in ufficio dove apre un foglio da disegno lungo un paio di metri, con la centina del nuovo P2012 Traveller, il bimotore 11 posti per il corto raggio e il trasporto regionale. Mi mostra quel disegno con orgoglio e mi dice: “L’ala è già tutta disegnata e la stiamo iniziando a montare, fra due anni va in volo”.

Il “Prof”, che in questo suo ultimo progetto ha infuso tutta la sua filosofia e tutta la sua esperienza, coadiuvato da un eccezionale team di ingegneri che è cresciuto sotto la sua ala, ha avuto anche la gioia di assistere al primo volo del Traveller e, in seguito, di volarci durante alcuni test. La certificazione EASA, ottenuta lo scorso 19 dicembre, ha poi sancito ufficialmente l’inizio della produzione e della vita operativa di un aereo strategico, che ha un’anima come nessun altro e che entrerà in maniera dirompente in un mercato che è stato da troppo tempo trascurato come “minore”. Qualche lettore ogni tanto mi chiede come mai il 2012 non abbia le turbine, come mai non abbia il carrello retrattile, forse perchè siamo ormai abituati a macchine di classe superiore, costose e poco diffuse, che hanno bisogno quasi delle stesse infrastrutture dei velivoli più grandi. Forse perchè dobbiamo tutti imparare a riscoprire l’uso dell’aereo sul corto raggio, creando collegamenti che non esistono proprio per mancanza dei velivoli adatti. Il “Prof” lo aveva capito e, su sollecitazione di una grande compagnia USA di trasporto regionale che doveva rinnovare la sua flotta, ha creato un aereo inconfondibile: classico come nessun altro, eppure modernissimo. Semplice come nessun altro, eppure efficientissimo. Pulito come nessun altro, eppure con l’inconfondibile Tecnam Feeling che fa riconoscere i velivoli prodotti a Capua fra mille. Tecnam ha superato la certificazione EASA con margini molto ampi rispetto alle specifiche richieste, frutto di una progettazione che solo in quest’azienda poteva essere realizzata, e di un programma serratissimo di allestimento dei due prototipi e di test di volo in ogni possibile condizione. La notizia dell’anno, per noi di VFR Aviation, è l’entrata in linea del Traveller. Ne siamo orgogliosi, e ci aspettiamo a breve, quando Tecnam avrà avviato la produzione per le decine e decine di esemplari che sono richiesti un po’ da tutto il mondo, oltre al committente-partner Cape Air, che anche qualche operatore italiano capisca che può essere tremendamente remunerativa una linea regionale che con un simile apparecchio ci porti da Roma ad Ancona, a Pescara, a Salerno o a Modena, con costi ridotti e con la soddisfazione di aver sorvolato la nostra difficile orografia e il nostro vetusto sistema di infrastrutture stradali e ferroviarie.

Grazie a tutti gli uomini di Tecnam, lo dico a nome dei nostri lettori e delle migliaia di appassionati italiani: negli ultimi 20 anni avete rimesso l’Italia in volo, offrendo ai piloti turistici e sportivi macchine splendide e sicure, che oltretutto hanno svecchiato molte scuole di volo. Ora mi aspetto che il vostro Traveller mi faccia “viaggiare” e faccia viaggiare con me anche chi non è pilota e chi non ha mai considerato l’aereo per i suoi spostamenti. E chiudo con una nota personale: ho molto apprezzato le parole di Paolo Pascale, CEO Tecnam, che ha commentato la certificazione EASA del Traveller semplicemente dedicandola a suo padre Giovanni, “Nino”, e a suo zio Luigi, “Gino”, che nel 1948 hanno dato inizio a questa storia. Ci sono dei momenti in cui è bello sentirsi italiani.

Rodolfo Biancorosso

direttore@vfraviation.it

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