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L’EDITORIALE DI GIUGNO – Pavullo, 2-3 luglio: il futuro del volo riparte da qui

Fra un mese esatto ci troveremo in tanti, tantissimi, a Pavullo nel Frignano, uno splendido aeroporto a circa 600 metri di altezza nel cuore dell’Appennino modenese, una sede che AOPA Italia ha scelto insieme a VFR Aviation e al VFR Team, dopo aver valutato varie opzioni. Perché Pavullo?

Innanzitutto perché è un aeroporto, e l’organizzazione di un raduno che come “conditio sine qua non” deve essere aperto a chiunque vola, con qualsiasi tipo di macchina, senza finestre, senza richieste preventive e senza segregazioni, su un aeroporto e non su una semplice aviosuperficie, comporta l’intervento preventivo e l’accordo con gli Enti che regolano e amministrano il volo per le indispensabili autorizzazioni. E questo, come vedrete in chiusura di questo editoriale, è senza dubbio il punto principale. In Emilia c’era già stato un precedente, il Raduno nazionale F-CAP per i 40 anni del Club Aviazione Popolare, tenutosi a Reggio Emilia e svoltosi senza il minimo problema, nonostante una vera invasione di velivoli di tutti i tipi, dai minimali agli autocostruiti, ai motoalianti, agli elicotteri, sino all’addestratore MB326 di Renzo Catellani, tutti insieme aulla stessa pista su cui operavano anche i paracadutisti praticamente senza sosta. Si è dimostrato che ciò che accade in tutto il mondo civile, con raduni anche oceanici aperti a tutti, se solo lo si vuole è possibile anche da noi, grazie alla maturità dei piloti che in questi anni si sono dimostrati seri, preparati e rispettosi delle regole. Ma Pavullo è stata scelta anche perché sede di un Aero Club che, gestito esattamente come un’azienda, dimostra che è possibile chiudere i bilanci in attivo e fare una enorme attività di volo, anche di promozione, offrendo una struttura di eccellenza con due piste, ristorante, servizi, il tutto condito dalla innata simpatia dei piloti e della gente del posto. Ci troveremo quindi in un aeroporto bello e ospitale, in centinaia di aerei e piloti, alcuni provenienti da mezza Europa, tutti per il puro piacere di ritrovarsi e per un mega evento serale: tutti insieme a cena con uno spettacolo che vedrà premiazioni a personaggi e atleti del nostro mondo, cabaret televisivo e musica, con libertà (per una sera e per chi lo vuole) di eccedere con prosecco e birra perché tanto la notte “non si vola”. Vi chiediamo di fare “massa critica”, con una sola attenzione: l’aeroporto è aperto a tutti e riservato unicamente a chi arriva in volo e a chi decolla per tornare a casa; per semplificare l’arrivo di un numero di velivoli che siamo sicuri sarà di parecchie centinaia, abbiamo preparato procedure di avvicinamento (e di eventuale riattaccata) semplificate e con punti di ingresso di immediata individuazione (pag. 72). I circuiti preparati consentono di organizzare il traffico in arrivo senza grossi problemi anche in caso di elevata densità di velivoli, vi chiediamo solo l’assoluto rispetto delle procedure (divieto di sorpasso una volta entrati nel circuito e mantenimento delle velocità consigliate) e di rispettare il silenzio radio: non si deve chiamare, per il traffico guardate fuori e separatevi come si fa nel VFR di tutti i giorni. Ma restate sempre in ascolto e ogni 3 minuti la biga darà all’aria info sulla pista in uso, il vento, il QNH. La frequenza deve restare libera per chi, in caso di necessità, dovesse comunicare con la biga.

E veniamo al punto cardine di questo raduno: per la prima volta i principali operatori del volo italiano sono insieme e hanno lavorato di comune accordo a favore di tutti: iscritti ad AOPA Italia e non, lettori di VFR Aviation e non, navigatori di VFR forum e VFR Magazine e non. Insomma, chiunque vola in Italia è quanto di più caro abbiamo tutti noi, e vogliamo che questo raduno sia il punto di partenza per cambiare in Italia i rapporti tra piloti ed Enti, e per dimostrare che la comunità italiana del volo, sino a oggi tartassata e umiliata con inutili segregazioni, decreti prefettizi lunari e no fly zone demenziali, merita solo fiducia e apertura. Dimostriamo che per due giorni un aeroporto minore può diventare finalmente un bene pubblico fruibile da tutti, centro di aggregazione e soprattutto motore dell’economia locale e nazionale, con ristoranti e alberghi pieni, vendita di carburante e turismo, con una ricaduta sul territorio “a costo zero” che poi richiama piloti in futuro dall’Italia e dall’estero. Un format che partendo da Pavullo vogliamo estendere a tutta Italia, riaprendo al volo e a tutti i piloti decine di aeroporti minori che oggi consideriamo con amarezza “aeromorti”. Dimostriamo che è possibile e ripartiamo tutti insieme da qui. Vi aspettiamo!

Rodolfo Biancorosso – direttore@vsaviation.it

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