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L’EDITORIALE DI GENNAIO – PRESIDENTI, FATEVI UN REGALO (E FATELO ANCHE A NOI)

Il 2016 dell’Aero Club d’Italia si chiude nel peggiore dei modi, con una sentenza del TAR del Lazio che ne sconfessa l’operato e, su ricorso della FIVL accettato con motivazioni che non possono essere più nette, annulla alcuni articoli del regolamento (ovviamente AeCI ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, ma è davvero difficile che la sentenza possa essere ribaltata).

Si chiude con uno scandalo vergognoso, fatto di prese per i fondelli dell’intera comunità del volo da parte di un “consulente AeCI” incaricato di preparare il testo del nuovo DPR con (così sembra) inserimenti di norme farlocche (definite “esche”), che si fa poi finta di discutere con la base e di eliminare dopo le proteste di tutti, per deviare l’attenzione dagli articoli che poi devono passare. Si chiude con gli insulti di questo elegante consulente nei confronti dell’amministrazione comunale di Norma (LT) presso la quale opera con i suoi corsi di volo, sfruttandone aree e strutture.

E si chiude con la condanna in primo grado, nel processo penale per peculato, del Presidente AeCI, l’architetto ed ex senatore Giuseppe Leoni.

Non una condannuccia qualsiasi: tre anni di reclusione, un risarcimento a quattro zeri e interdizione dai pubblici uffici. Interdizione che, secondo la legge Severino, dovrebbe scattare immediatamente, portando a un commissariamento dell’Ente.

Non ne sono così sicuro, la Severino fu una legge, a giudizio dei più autorevoli commentatori politici, fatta “ad personam” per Silvio Berlusconi e in quel caso applicata con rigore.

Per il resto è complessa e fumosa, è “interpretabile”, e non è detto che Leoni decada da subito e che sia ineleggibile alle prossime elezioni. È di certo impresentabile, magari a sua insaputa.

Giuseppe Leoni mi è simpatico, anche se non gli perdono oltre un decennio di gestione fallimentare dell’Aero Club d’Italia, non gli perdono la cancellazione delle Federazioni Sportive Aeronautiche, non gli perdono il commissariamento dell’AeC de L’Aquila né l’aver buttato al macero gli elicotteri della scuola di Lugo di Romagna.

Non gli perdono l’aver calpestato con protervia e arroganza la libera iniziativa privata per le manifestazioni di volo, il tentativo di sottomettere addirittura gli aeromodellisti, la base della passione dei nostri ragazzini, dei piloti di domani, e non gli perdono l’aver telefonato ad alcuni miei clienti pubblicitari facendo capire che i rapporti con AeCI si sarebbero deteriorati se continuavano a pagare la pubblicità a una rivista che parlava male di lui. Non gli perdono in fin dei conti una sola cosa: non aver gestito l’ente considerando che se esiste una base di malcontento così ampia qualche domanda bisogna pur porsela e qualche correzione bisogna pur considerarla.

Il “re è nudo” arroccato in un fortino prima o poi finisce male. Ma mi sta comunque simpatico, è stato un politico e sa come ci si comporta: abbiamo spesso parlato civilmente di problemi e iniziative, e ogni volta che l’ho cercato mi ha sempre richiamato se non in tempo reale al massimo entro un giorno, dimostrandosi, a parole, sempre disponibile.

Oggi questo simpaticone è diventato impresentabile, anche se forse non lo ha ancora capito o probabilmente non vuole capirlo.

E allora questo editoriale è dedicato a voi, Presidenti degli Aero Club Federati. Voi che in Assemblea sarete a breve chiamati a eleggere il nuovo Presidente AeCI.

Fatevi un regalo e fatelo anche al mondo del volo italiano, fatelo a tutti noi che non vogliamo altro che essere rappresentati da un Ente del quale essere orgogliosi, sostenervi con le nostre iscrizioni ai vostri Club e aiutarvi a diffondere il volo, anche con una rivista che ogni mese in edicola raggiunge migliaia di appassionati e che diffonde cultura e promozione del volo.

E che ha il dovere preciso di fare opinione e denunciare ciò che non funziona, così come riconoscere quanto di buono viene fatto.

Per una volta nel votare un nuovo presidente scegliete una persona che almeno voli, che sia pilota davvero, e che magari stia già lavorando nella sua zona per la promozione del volo senza intrallazzi e senza ricatti e “do ut des” vari. Ne va anche della vostra sopravvivenza.

Non solo tutti noi meritiamo di meglio, ma è davvero antistorico che un Paese che è stato la culla del volo negli anni d’oro dell’aviazione, e che ha una storia aeronautica che il mondo ci invidia, sia ancora rappresentato da personaggi i cui problemi futuri saranno quelli di evitare la galera o di trovare i soldi per gli avvocati nelle decine di cause civili di risarcimento danni che sono in preparazione e che stanno per piovere addosso al Direttore Generale, quello che ha messo la firma su provvedimenti oggi sconfessati.

Meritiamo di meglio, ma lo meritate anche voi che fate i salti mortali per far quadrare i conti del vostro Aero Club e che spesso ci riuscite a costo di enormi sacrifici personali.

Cari Presidenti, che sia un ottimo anno per tutti voi. E per tutti noi.

Rodolfo Biancorosso – direttore@vfraviation.it

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